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07 April 2017

NPL del leasing, il Tesoro al lavoro per modificare la legge sulla cartolarizzazione e aiutare le società di leasing a smaltire i crediti deteriorati

Introdurre al più presto modifiche alla legge 130 sulla cartolarizzazione è un obiettivo più che mai concreto, da un lato per aiutare le società di leasing a smaltire i crediti deteriorati e dall'altro le banche a liberarsi dalle probabili inadempienze, un fardello nei bilanci bancari oltre a quello dei non performing loans.

L'auspicio è portare una proposta di testo da inserire nel DDL Concorrenza in discussione in Parlamento.

Lato cartolarizzazioni di npl di leasing, la legge ad oggi consente alle società veicolo (le c.d. SPV) di comprare solo i crediti, ovvero le rate non pagate, mentre gli immobili o i beni sottostanti al contratto restano in capo alla società di leasing, le quali hanno come unica via per liberarsene la cessione dei crediti come unsecured, senza garanzia, valorizzando poi a parte i beni a garanzia. L'idea, invece, sarebbe l'acquisto del credito e dell'immobile collegato con il vantaggio, per la società di leasing, di cedere l'intero pacchetto e rientrare nel credito più velocemente e con valutazioni più alte.

Parliamo di cifre importanti. Secondo Assilea, l'associazione italiana delle società di leasing, a fine 2015 le sofferenze lorde del settore ammontavano a 15,6 miliardi lordi, arrivato a 20 miliardi nel 2016.

Sul tavolo del Governo anche i crediti verso aziende in difficoltà ancora non classificati a sofferenze (inadempienze probabili) che peseranno ancor più sui bilanci (l'IFRS9 prevede che siano valutate con approccio di perdita attesa). Strategico, in questo contesto, lo studio di strumenti idonei allo smobilizzo anche di questi crediti: i veicoli di cartolarizzazione, infatti, non possono acquistare credito e allo stesso tempo erogare nuova finanza come fanno alcuni operatori come Pillarstone Italy.